Le allergie alimentari nel gatto: come affrontarle

Le allergie alimentari nel gatto: come affrontarle

Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 2023

Le allergie alimentari nel gatto rappresentano una reazione eccessiva del sistema immunitario a sostanze che, in generale, sono innocue. Si manifestano in vari modi ed è importante saperle riconoscere, per intervenire tempestivamente e garantire il benessere al proprio gatto. Vediamo insieme come affrontarle al meglio.

Le allergie alimentari nel gatto, anche se non sono molto diffuse, possono essere fastidiose da gestire. In genere, il sospetto dovrebbe venire quando noti che il gatto si gratta più del solito, vomita spesso e tende ad avere la diarrea per periodi lunghi. Le allergie sono spesso causate da una proteina contenuta in un determinato cibo, che causa una risposta infiammatoria dell’organismo. Attenzione, però, a non confonderle con le intolleranze alimentari, che sono più comuni e meno gravi, seppur con un processo fisiologico diverso.

Le allergie alimentari nel gatto: cosa sono?

Potrebbe capitarti di vedere che il tuo gatto si gratta più del solito, che ha spesso episodi di vomito e diarrea e sia inappetente. In questo caso, innanzitutto occorre confrontarsi con il veterinario. Potrebbe, infatti, essere il campanello di allarme di qualche patologia, tra cui le malattie del gatto più diffuse. Un gatto che vomita troppo spesso, ad esempio, potrebbe avere un problema gastrointestinale, per cui occorre fare degli esami specifici. Potrebbe, però, anche essere un problema di allergia alimentare. Vediamo come riconoscere le allergie e come affrontarle nel modo migliore.

Come l’organismo sviluppa le allergie

L’allergia è, in generale, una reazione del sistema immunitario a sostanze che, in sé, sono innocue. Accade che, in alcuni organismi, si produca una quantità di proteine protettive. Successivamente, quando l’organismo entra in contatto di nuovo con quella sostanza, l’allergene, forma un complesso tra quest’ultimo e l’anticorpo, innescando i sintomi dell’allergia. Nel gatto, solitamente la sostanza che scatena le allergie alimentari sono le fonti di proteine e carboidrati che l’animale, improvvisamente, non riesce a tollerare. Ci sono, però, anche alcuni alimenti specifici che sono i principali responsabili delle allergie alimentari nel gatto.

Gli alimenti allergizzanti

Tra gli alimenti che possono innescare una reazione allergica nel gatto, troviamo:

  • pesce;
  • carne di manzo;
  • prodotti a base di latticini;
  • carne di pollo;
  • carne di agnello;
  • mais.

Attenzione, dunque, a questi alimenti, anche mischiati ad altri nelle confezioni di carne già pronta. Se sospetti che il tuo gatto soffra di allergie alimentari, cerca di capire quale alimento possa aver scatenato la reazione. È bene sapere, infine, che raramente aromi artificiali, coloranti e conservanti sono responsabili di allergie nel gatto. Occorre, però, fare comunque attenzione a cosa si da da mangiare al proprio gatto e seguire una corretta alimentazione, per il suo benessere generale. Attenzione anche al cibo umido, che può contenere prodotti di bassa qualità, che fanno male al gatto.

Differenze tra allergie e intolleranze alimentari

È bene precisare che c’è differenza tra allergia e intolleranza alimentare. Abbiamo già visto che l’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario. In caso di intolleranza, invece, il sistema immunitario non c’entra. Quando si verifica un’intolleranza alimentare, il corpo non riesce ad assimilare correttamente determinate sostanze presenti in un alimento. Ad esempio, negli uomini è diffusa l’intolleranza al latte. In questo caso, l’organismo non ha gli enzimi che occorrono per metabolizzare gli zuccheri contenuti in quell’alimento. Anche nel gatto si verifica la stessa cosa, con sintomi come gonfiore, diarrea, vomito e inappetenza. In generale, i sintomi gastrointestinali, quali diarrea, vomito e perdita di peso sono più comuni ad un’intolleranza alimentare. In caso di allergia, invece, si verificano prurito, arrossamenti nella zona interessata, perdita di pelo, otite.

I sintomi delle allergie alimentari

Come abbiamo già accennato, il gatto potrebbe manifestare dei sintomi quali diarrea, vomito e, in generale, problemi gastrointestinali in presenza di allergia alimentare. Non è detto, però, che i sintomi si manifestino tutti o tutti insieme. La sintomatologia, inoltre, è varia e può essere associata anche ad altre problematiche: gengivite, FELV e FIV, infestazione da tenia. È importante, dunque, confrontarsi sempre con il proprio veterinario di fiducia. I sintomi principali di allergie alimentari nel gatto sono:

  • prurito intenso e persistente;
  • alopecia;
  • infiammazioni della cute dovute ad infezioni batteriche secondarie;
  • diarrea;
  • vomito.

Diagnosi e test

Spesso, le allergie alimentari nel gatto non vengono diagnosticate con facilità. Questo accade perché i sintomi possono essere simili ad altre patologie. Inoltre, alcuni laboratori d’analisi propongono di individuare le allergie con un prelievo, ma spesso questo metodo non è efficace. La cosa migliore da fare è recarsi dal veterinario, che comincerà a fare degli accertamenti per escludere altri possibili problemi. Se il gatto presenta anche prurito, ad esempio, il medico cercherà di capire a cosa è dovuto. È possibile, infatti, che in primavera aumenti il prurito a causa del polline. Il benessere del gatto in primavera, infatti, è fondamentale perché, con la bella stagione, arrivano anche dei rischi per la salute degli amici felini. Solo dopo aver escluso altri problemi, si potrà giungere alla diagnosi di allergia alimentare.

Cosa fare in caso di allergie?

Nel momento in cui il veterinario accerta la presenza di allergie alimentari, inizia la cosiddetta dieta di esclusione. Essa viene consigliata per cercare di individuare l’ingrediente responsabile dei fastidi del gatto. Nelle prima settimane di dieta, quindi, il gatto dovrà mangiare un tipo di alimento che contiene una sola fonte di proteine e carboidrati, mai assunta in precedenza. In questa fase, è fondamentale che il gatto non mangi nient’altro, in modo molto scrupoloso. Questo è importante al fine di individuare in breve tempo il responsabile dell’allergia. Non scoraggiarti se la ricerca dell’allergene prosegue per più tempo, è normale. Questo può accadere in caso di allergie, perché individuare l’alimento responsabile non è immediato. Se noti che, nelle settimane successive all’inizio della dieta, il sintomo scompare, allora è molto probabile che ci sia un’allergia a quell’alimento.

Le buone abitudini

Quando viene diagnosticata un’allergia alimentare nel gatto, è opportuno riorganizzare tutta la sua alimentazione. Questo è importante affinché i sintomi vadano ad alleviarsi e non si ripresentino. Ricorda che la scelta di un alimento dietetico specifico può aiutare l’organismo del gatto a rimettersi dopo dei problemi. In ogni caso, gli integratori dietetici non curano e non prevengono le malattie. È opportuno, quindi, chiedere sempre consiglio al medico per capire quale tipologia di alimentazione sia più adatta al tuo gatto. La corretta alimentazione del gatto è fondamentale per assicurargli il giusto apporto di nutrienti giornaliero. Innanzitutto, in commercio si trovano varie tipologie di cibo per gatti, suddivise in umido e secco. È bene sapere, perciò, quali sono le esigenze del tuo amico a quattro zampe, per fare la scelta giusta.

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I medicinali

La completa eliminazione dell’allergia non è possibile, quindi occorre sempre fare attenzione all’alimentazione del gatto. Come abbiamo visto, adottare buone abitudini alimentari è sempre la scelta migliore e fondamentale per il suo benessere. Nel caso in cui i sintomi siano molto intensi e fastidiosi, è possibile ricorrere ad alcuni farmaci. Attenzione, però, a farsi consigliare sempre la cura migliore dal proprio veterinario di fiducia. Il cortisone, ad esempio, è utile ad alleviare il prurito. In caso di infezioni batteriche secondarie, invece, il medico potrà suggerire una terapia antibiotica. Può essere utile somministrare dei probiotici e prebiotici, che vengono consigliati per ripristinare la flora intestinale. Sono, inoltre, utili in caso di problemi fungini ricorrenti, dermatite, psoriasi, costipazione, diarrea.

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