Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 2022
Addestrare il gatto è possibile? Sebbene alcune persone credono di no, in realtà è possibile addestrare un felino domestico, ecco come fare.
Addestrare il gatto è possibile? Questa è una domanda che si pongono tantissimi proprietari di gatti. Se la risposta è scontata quando si parla di cani, non si può dire lo stesso se l’animale in questione è un micio. Addestrarlo sembra una possibilità lontana e molto difficile da mettere in atto ma, al contrario di quanto si pensa, non è così.
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Addestrare il gatto: quali insegnamenti potergli impartire
Addestrare il gatto è possibile, anche se molte persone ritengono il contrario. Un cane senza dubbio è più abituato ad ascoltare i comandi di un padrone, mentre il gatto viene considerato un animale più autonomo. Se però anche tu sei tra coloro che vogliono addestrare il proprio gatto, devi tenere a mente che ci vorranno pochi accorgimenti per riuscirci. Prima di tutto occorre sapere che gli insegnamenti che può apprendere sono diversi: in primis il comando “seduto” o anche “zampa”, ma non solo.
È possibile anche insegnargli il comando “rotola” oppure quello di sdraiarsi a terra, di raggiungere il padrone, quello di “dare il cinque”. Sebbene questi addestramenti siano molto più comuni per i cani, piuttosto che per i gatti, ciò non significa che questi ultimi non possano apprenderli.
È ovvio però che mentre per il cane vi saranno addestramenti come quello relativo alla protezione, il gatto invece non potrà essere addestrato in questo. A spiegare perché ciò non è possibile è l’indole del gatto: quest’ultimo non è un animale da guardia, ma molto indipendente. Il cane invece è più propenso a proteggere e difendere la propria famiglia da eventuali malintenzionati.
Un ulteriore fattore da sottolineare è il fatto che nel caso del gatto, gli insegnamenti dovranno essere impartiti dal padrone. Se anche tu vorrai addestrare il tuo gatto infatti dovrai rimboccarti le maniche senza poterti affidare ad un addestratore. Non esiste infatti un addestratore di gatti!
Casomai, se necessario, ti potrai rivolgere ad un esperto del comportamento di questi felini, anche se non sarà necessario. Una volta che avrai appreso il meccanismo adeguato per poter impartire gli insegnamenti di base al gatto, potrai anche insegnargli quelli meno comuni.
Per fare un esempio, c’è anche chi è riuscito ad insegnare al gatto a riportare un bastone o una pallina, dopo averla lanciata. Anche questo tipo di giochi infatti rientra negli addestramenti da poter impartire al proprio amico a quattro zampe. Certamente, nel caso del bastone sarà difficile abituare il gatto a riportarlo, dato che si tratta di un gioco amato più da un cane, che da un felino, ma si può.
Addestrare il gatto non significa “educare”
Attenzione a non confondere i tipi di insegnamenti che possono essere impartiti al gatto, con quelli che invece rientrano nel campo dell’educazione. Per fare un esempio, molto spesso si legge “insegnare al gatto ad usare il tiragraffi”.
In questo caso però, dicendo così, si incorrere in un errore. Questo infatti consiste nell’aver confuso un’abitudine da insegnare al gatto e relativa alla sua educazione, con un addestramento. Il gatto andrà infatti semplicemente educato ad utilizzare il tiragraffi, ma non dovrà memorizzare alcun comando né suoni per poterlo fare.
Certamente, non si esclude che alcune tecniche utilizzate per educare il felino siano le stesse che si possono utilizzare per addestrarlo. I due concetti però devono rimanere separati.
Consigli utili per l’addestramento del gatto
Per riuscire effettivamente ad addestrare il tuo felino dovrai tenere a mente una serie di consigli molto utili. Ci sono delle cose che potrai fare e altre invece che sono assolutamente sconsigliate. Tra le prime vi è il fatto di socializzare con il proprio gatto. Per capire meglio questo concetto, si deve nominare la parola “fiducia”. È bene infatti che il rapporto che si ha con il proprio animale domestico sia basato proprio su questo.
Il gatto si deve fidare del proprio padrone e quest’ultimo deve mostrare nei suoi confronti affetto e premura. In questo modo, l’animale tenderà ad ascoltare il proprio proprietario, riuscendo ad assumere l’atteggiamento giusto per apprendere più in fretta i comandi.
Quando si dice che il gatto è un animale indipendente, questo non significa che sia disinteressato al rapporto con l’uomo. Piuttosto, ha sempre bisogno di affetto, solo che, al contrario di altri animali domestici, lo mostra in modo differente. Senza dubbio, è un animale capace di stare da solo, ma ciò non significa che non pretenda le dimostrazioni di affetto.
Per addestrare al meglio il tuo gatto, la prima cosa che devi fare è proprio quella di fare in modo che si fidi di te. Importante anche che il felino si trovi bene nell’ambiente dove vive: la casa deve essere per lui un luogo di protezione, positivo. Se si dovesse trovare a disagio, inutile iniziare un addestramento!
Non terminano qui però le cose che devi tenere a mente per addestrare al meglio il tuo gatto. Altri termini da ricordare sono costanza e pazienza. Di certo, non puoi pretendere che il micio apprenda tutto in un solo giorno o tutto in poche ore. Ricorda piuttosto che ci vorranno anche mesi di esercizio, al fine di impartirgli un certo insegnamento. Il gatto dovrà avere modo di associare una determinata azione ad un comando preciso, che può essere vocale o consistere in un gesto.
Se questi sono i consigli da seguire, tra questi vi è anche una cosa da non fare assolutamente. Si tratta di sgridare il proprio gatto o addirittura picchiarlo. Mai fare una cosa simile, pena la perdita di fiducia del felino nei confronti della persona.
Oltre a questo, è sottinteso che si tratta di un comportamento totalmente sbagliato. Il maltrattamento verso gli animali non solo va evitato, ma non è mai educativo. Il gatto infatti, se sgridato o picchiato, non capirà il motivo della sua punizione e di conseguenza non imparerà il comando. Piuttosto, per riuscire nell’intento, si devono seguire altre tecniche.
Utilizzare comandi vocali e gesti
Addestrare il proprio gatto è possibile se si seguono ulteriori indicazioni, oltre a quelle indicate. Prima di tutto è bene distinguere tra comandi vocali e anche i gesti. Per addestrare un felino l’ideale sarebbe utilizzare i primi, cioè associare a delle sue azioni, delle parole precise.
Al fine di fare un esempio si può indicare la parola “Vieni!” per insegnare il gatto a raggiungere il padrone. È bene però ricordare che non basterà dire la parola, ma occorrerà scandirla con un tono preciso e dirla in un momento adeguato.
Per “momento adeguato” si intende dire che il micio deve essere di fronte a voi quando pronunciate il comando. Quest’ultimo deve consistere in una parola molto semplice, non in una frase, pena la difficoltà che il gatto proverebbe nel memorizzarla.
Una volta che si pronuncia il comando, l’ideale sarebbe aiutare il gatto a compiere l’azione. Mentre la esegue, ripetere il comando. È bene anche ripetere la parola possibilmente sempre con lo stesso tono. Ovviamente quest’ultimo deve essere ben chiaro, mai detto sottovoce ma nemmeno detto gridando.
Per addestrare il proprio animale da compagnia si possono utilizzare anche i gesti, ma questi ultimi sono sconsigliati perché più difficili da far memorizzare. L’animale memorizza meglio i suoni. Oltre a questo, se occorre chiamare il gatto e farlo arrivare da un’altra stanza, con i gesti di certo non sentirà.
Addestrare il gatto con la tecnica del rinforzo
Se il tuo intento è quello di addestrare il gatto in modo perfetto e soprattutto in modo che memorizzerà bene i comandi, allora usa il “rinforzo”. Quest’ultimo viene chiamato anche “rinforzo positivo” e consiste nel premiare il gatto con snack o altri tipi di premi. Quando premiare il felino? L’ideale è dargli la ricompensa dopo che avrà eseguito correttamente l’esercizio o il comando richiesto.
Questo perché se l’animale riceve un dono, capirà che ha fatto la cosa giusta e non tarderà a ripeterla, quando sentirà di nuovo la parola giusta. Il comando infatti verrà memorizzato più facilmente, una volta che il felino avrà associato il premio a quel suono oppure a quello snack.
Quest’ultimo è un premio perfetto e infatti possono essere date al gatto crocchette oppure anche croccantini, pesce, carne. In poche parole gli si può dare tutto ciò che è solito mangiare, purché non si esageri con il numero di snack. Questo infatti potrebbe rovinare la sua dieta, se diventa un’abitudine che si ripete in modo eccessivo.
Tra i vari snack che possono essere dati al gatto vi sono quelli al gusto salmone, merluzzo o trota della “Purina Felix”. Il nome preciso del pacchetto è “Purina Felix Party Mix Snack”. Senza dubbio il tuo amico a quattro zampe sarà lieto di assaporare questi fantastici premi.
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Addestrare con l’utilizzo del clicker
Alcuni preferiscono addestrare il gatto con il clicker, che è uno strumento dedito proprio all’addestramento. Si usa senza dubbio molto più per i cani che per i gatti, ma non è impossibile usarlo anche con questi ultimi. Per essere precisi, consiste in una specie di piccolo telecomando in grado di emettere un suono.
Quest’ultimo può essere di vario tipo, ed è possibile utilizzarne uno diverso a seconda dei comandi che vengono impartiti al gatto. Se vuoi proprio usare questo strumento, devi tenere a mente che è più difficile rispetto all’uso dei comandi vocali.
Per aiutarti, puoi scegliere tra i migliori clicker esistenti in commercio. Per fare un esempio, tra questi vi è quello denominato “Asco clicker”, ideale per cani e anche per gatti. Si tratta di un piccolo oggetto ma di grande utilità, perché molto semplice da utilizzare.
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Insomma, come si è visto è possibile addestrare il gatto e per farlo al meglio, l’ideale è seguire tutti i consigli descritti e soprattutto tenere a mente di avere costanza e pazienza.