Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo

Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 2022

Cerchi una guida per addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo? Bene, in questo articolo scoprirai come addestrare il tuo Lagotto Romagnolo senza commettere errori.

Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo è un po’ il sogno di tutti i felici possessori di questa incredibile razza. Passeggiare nel parco o nel bosco, in compagnia del nostro inseparabile amico, e vederlo in azione mentre porta alla luce il prestigioso fungo è qualcosa di magico ed incredibilmente emozionante.

Tuttavia, per arrivare a questo risultato, è necessaria una preparazione specifica finalizzata all’addestramento del cucciolo, che richiederà dedizione, tempo, costanza e passione. Si sa, “nessuno nasce imparato”, tanto meno il nostro amato Lagotto.

Per quanto ci si impegni a selezionare un figlio di “super cercatori di tartufi” e per quanto la cerca sia impressa nel DNA di quella specifica razza, l’addestramento è sempre alla base di un ottimo cercatore. Senza un corretto addestramento il nostro Lagotto Romagnolo non troverà mai un tartufo, purtroppo questo è un dato di fatto.

In questo articolo ti indicheremo i passi da fare, step by step, per addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo, senza commettere errori.

Il Lagotto Romagnolo è l’unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo

Il Lagotto è riconosciuto a livello mondiale come cane specializzato nella cerca del tartufo. Questo grazie alla sua spiccata intelligenza, supportata da elevate doti di apprendimento e per il suo olfatto eccezionale. Il Lagotto romagnolo è mansueto, docile ed è estremamente socievole con altri cani, se abituato alla compagnia dei simili già nelle prime fasi di vita.

La socialità verso altri cani e persone è molto importante perché lo aiuterà a non avere timori durante le uscite, a beneficio della concentrazione durante la cerca del tartufo.

Il Lagotto è nato per lavorare attivamente, adora essere sempre impegnato in varie attività. La sedentarietà non fa per lui, è vulcanico, curioso, ama scoprire il mondo, uscire, giocare e darsi da fare. Peculiarità che lo rende perfetto per il lavoro di cercatore, essere impegnato nella ricerca a fianco del suo padrone lo appaga e lo rende felice.

Un altro aspetto che caratterizza il Lagotto è la voglia quasi irrefrenabile di scavare, adora fare buche ovunque. Attività che dovrà essere focalizzata e sfruttata durante la cerca del tartufo, in modo da segnalare la presenza del fungo appena avvenuta la scoperta.


In realtà possono essere addestrate molte specie di cani, in linea di massima ogni cane capace di apprendere l’addestramento e con un fiuto ben sviluppato può diventare un buon cercatore di tartufi. E’ indubbio però che il Lagotto Romagnolo, per questo specifico compito, abbia una marcia in più rispetto tutti gli altri.

Non a caso è la razza d’eccellenza e l’unica riconosciuta per questo tipo di attività. Per un approfondimento sulla razza segnaliamo la pagina di Wikipedia dedicata al Lagotto.

Passo 1: Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo fin da piccolo

Il primo passo per addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo è quello di coinvolgerlo fin da piccolo in uno specifico gioco, attività ludica che apprezzerà notevolmente ma che in realtà getterà le basi del suo addestramento. Per “fin da piccolo” si intende già a due mesi, appena preso il cucciolo, appena trascorsa una settimana per l’adattamento al nuovo ambiente è possibile iniziare l’esercizio.

Il gioco consiste nel prendere un contenitore traforato in metallo per gli infusi, inserire all’interno di questo un piccolo tartufo fresco e chiudere il tutto all’interno di un fazzoletto in modo che si crei una “coda” con all’estremità finale una pallina di stoffa che racchiude il contenitore per infusi con all’interno il tartufo.

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Un accorgimento molto importante, da adottare ogni volta che maneggerai gli accessori ed il tartufo per l’addestramento, è quello di dotarsi di guanti in lattice, fondamentali per non lasciare sugli oggetti il tuo odore che porterebbe il cucciolo a cercare il tuo profumo e non quello del tartufo.

Puoi trovare i guanti in lattice in qualsiasi ferramenta o negozio specializzato in pulizia domestica, l’importante è che non siano profumati e che siano privi di lattice e polvere. Se vuoi essere certo di non sbagliare puoi acquistare questi direttamente online, magari assieme all’ovetto metallico per infusi:

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La coda di questo specifico “giocattolo” faciliterà al piccolo Lagotto la presa ed il riporto, questo perché ovviamente la bocca del cucciolo è sempre piccola e potrebbe avere difficoltà nel gestire soltanto l’involucro di metallo per gli infusi. Inoltre il fazzoletto offrirà una superficie maggiore per la diffusione dell’aroma di tartufo.

Creato l’oggetto di gioco si inizierà a lanciarlo a brevi distanze dando il comando “cerca”. Cerca, da adesso in poi, è la parola che dovrà identificare l’inizio dell’attività e dovrà essere sempre e solo questa. Ovviamente ne puoi scegliere anche un’altra come “trova”, “prendi”, dov’è ecc, l’importante però è sceglierne una e utilizzarla sempre senza più modificarla.

Il Lagotto sarà istintivamente propenso a rincorrere l’oggetto e spesso a riportarlo al padrone. Appena afferrato il comando successivo sarà “porta” per fargli capire che il gioco consiste anche nel riporto del fazzoletto. Appena eseguito l’esercizio nel modo corretto è molto importante premiare il cucciolo con un croccantino gustoso e molte coccole, anche verbali.

Non perdere il nostri consigli inerenti i premi per cani fuori pasto e come farne uso.

Il rinforzo positivo sia verbale che fisico (coccole e croccantino) è una cosa che non deve mai mancare ad ogni esercizio svolto correttamente, questo farà si che il cucciolo impari cosa ha fatto bene. Al contrario, se l’esercizio non sarà svolto nel modo corretto non sgridarlo mai ma aspetta un paio di minuti e riprova.

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Non si sgrida o punisce mai un cucciolo in addestramento, per lui è un gioco e tale deve restare, sgridandolo non costruiremo mai un rapporto di stima e collaborazione reciproca, bisogna avere pazienza e rispettare i suoi tempi di apprendimento.

Questa attività va svolta quotidianamente ma compatibilmente con le energie e l’attenzione del nostro cucciolo. In tenera età i cuccioli si stancano facilmente ed hanno poca attenzione, devono sempre sviluppare resistenza fisica e concentrazione mentale, per cui è molto importante saper valutare quando smettere per non traumatizzare il giovane cane.

Quando vedremo che il cucciolo non ci presterà più attenzione o che tenderà a sedersi spesso questo è il momento di interrompere il gioco, per poi riprendere il giorno successivo. Possiamo continuare questo esercizio fino a che il cucciolo di Lagotto non lo avrà imparato alla perfezione.

Passo 2: Insegnare i comandi di base per la sua educazione e sicurezza

Durante la prima fase di addestramento – descritta sopra – è indispensabile concentrarci anche sui comandi di base. Attività che può essere svolta al di fuori dell’esercizio principale ma sempre con un occhio ai suoi bisogni di cucciolo, se è troppo stanco prima lascialo riposare.

I comandi di base comprendono il classico “seduto”, “fermo” e “vieni”. I primi due saranno utili anche durante la cerca del tartufo, importanti in quanto una volta individuato l’obbiettivo il cane deve fermarsi per permettere al conduttore di recuperare in tranquillità il tartufo al fine di evitarne la rottura.

Il terzo invece è fondamentale per la sua sicurezza sia a casa che in bosco. Infatti, in entrambi gli ambienti, possono verificarsi situazioni di pericolo che il cane potrebbe non valutare come tali. Il comando “vieni” permette di richiamare a noi il nostro Fido scongiurando così l’eventuale situazione di pericolo, è fondamentale che lo impari bene.

In questo caso l’esercizio si basa esclusivamente sul dare il comando partendo dal primo, appena compreso il primo passare al secondo e così via. Oltre che alla voce utilizza anche i gesti, in questo modo il Lagotto comprenderà sia il comando vocale che gestuale. Ogni volta che viene eseguito correttamente il comando non dimenticarti di premiare il cucciolo.

Se non credi che sia in grado di imparare a soli due mesi di vita, guarda il video sottostante che mostra un cucciolo di Lagotto Romagnolo (di due mesi) in fase di apprendimento dei comandi di base.

Incredibile vero?

Passo 3: Aumentare progressivamente il livello di difficoltà

Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo è un processo quotidiano, graduale e costante. Una volta appreso perfettamente il primo esercizio, il recupero ed il riporto del nostro “fazzoletto”, è importante evolvere il compito, aumentando leggermente la difficoltà dell’esercizio.

In questa fase provvederemo a togliere il fazzoletto utilizzando soltanto il contenitore per infusi con all’interno il tartufo fresco, iniziando a lanciarlo all’aperto, possibilmente in un giardino. Il giardino, grazie al suo fondo erboso, farà si che il nostro oggetto da addestramento vada leggermente a nascondersi alla vista del Lagotto.

In questo modo porteremo il cane a cercare l’oggetto iniziando a sfruttare il fiuto e non solo la vista. Essendo un esercizio comunque stancante per il nostro cucciolino di pochi mesi prevedere piccole sessioni quotidiane senza esagerare e, come di consueto, appena si noterà una perdita di attenzione o di stanchezza terminare immediatamente la sessione senza forzarlo.

Appena il nostro cucciolo sarà in grado di recuperare l’ovetto con dentro il tartufo ad ogni sessione, anche nell’erba più alta, sarà possibile procedere gradualmente all’esercizio successivo.

Passo 4: E’ l’ora di giocare a nascondino

Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo è un po’ come giocare a nascondino, il tartufo si nasconde ed il Lagotto lo deve trovare! Per questo, dopo aver appreso perfettamente la cerca dell’ovetto in situazioni “fuori terra”, è giunto il momento di aumentare ancora il livello di difficoltà.

A questo punto nascondere il contenitore per infusi (ovetto) sotto degli oggetti e sempre nell’erba alta del giardino. Una tavoletta di legno, una tegola, un vaso, ogni cosa che possa fungere da nascondiglio. Il Lagotto ovviamente non deve vedere dov’è stato nascosto, quindi assicurati di chiamarlo solo dopo aver nascosto l’ovetto e quando lo chiamerai non dimenticare di impartire sempre il comando scelto per l’inizio della cerca.

Il cane dovrà cercarlo e successivamente utilizzare le zampe per riuscire a prendere l’oggetto. Questo esercizio è utile a far capire al cucciolo che è indispensabile iniziare ad usare anche le zampe. Il Lagotto ha l’istinto di scavare già dentro di se, vedrai che non avrà nessuna difficoltà ad iniziare ad usare le sue forti zampe.

Il consiglio è di recuperare più di un contenitore per infusi, meglio se 5/6. In questo modo potrai nascondere tutti gli ovetti insieme e prolungare la durata dell’esercizio senza dover interrompere ogni volta. Inoltre, utilizzando più ovetti contemporaneamente, si insegna al cucciolo che l’area di lavoro offre sempre più di un obbiettivo, stimolando la continuità della ricerca.

In questa fase è importante variare spesso zone ed oggetti impiegati, usare una volta la tegola, una volta la tavoletta in legno, una volta il vaso ecc. Questo serve ad iniziare a far capire al Lagotto che il tartufo si nasconde sempre in posti diversi, stimolando così la sua visione di ricerca.

Passo 5: Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo in profondità

Bene, adesso che il tuo Lagotto ha ben chiari tutti i passaggi eseguiti fino ad ora, è il momento di far capire al nostro fedele compagno di ricerche che il tartufo è un fungo che si cela sotto il terreno, a varie profondità.

Per far questo è necessario munirsi di un bastone appuntito che permetta di forare il terreno con facilità, in legno va benissimo. Per perforare anche i terreni più duri sarebbe ottimo apportare una punta filettata che permetta di penetrare agevolmente nel suolo, un po’ come un trapano a mano.

Praticare più fori, in posti diversi ma non troppo lontani tra loro, progressivamente a varie profondità: da 1cm a 50cm. Posiziona quindi in ogni buca gli ovetti contenenti i tartufi freschi, i buchi devono restare aperti, in questa fase non ricoprirli di terra. Questo serve per facilitare la fuoriuscita dell’aroma di tartufo in modo che il Lagotto capisca meglio cosa deve fare grazie ad un livello di difficoltà accettabile.

Chiama il cucciolo e dai il comando “cerca”, se tutti i passaggi precedenti di addestramento saranno stati svolti correttamente il Lagotto non avrà difficoltà nell’iniziare a scavare nei fori alla ricerca dell’obbiettivo. Ogni volta che il cucciolo indica o scava un foro segnalando la presenza di tartufo fagli capire che ha fatto un ottimo lavoro, sia verbalmente che con l’immancabile premio in cibo.

E’ importante variare sempre zona e posto, il Lagotto non deve abituarsi ad una zona di preferenza ma essere in grado di adattarsi il prima possibile ad ogni ambiente.

Una volta che il cucciolo non avrà più alcuna difficoltà nel trovare ogni ovetto con tartufo sarà pronto per passare alla fase finale del suo addestramento.

Passo 6: Esercizio finale per addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo

Se hai letto fino a qui avrai certamente compreso che addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo non è complicato, richiede soltanto molta dedizione, il lavoro dev’essere costante e svolto con metodo ma se eseguito con pazienza e determinazione le soddisfazioni certamente non mancheranno.

L’esercizio finale è molto semplice. E’ la rifinitura dell’addestramento, ogni passaggio eseguito fino ad ora è stato svolto per arrivare a questo punto. Si tratta semplicemente di abbandonare il contenitore in metallo per infusi per passare a nascondere sotto terra direttamente il tartufo fresco.

Tartufo fresco per addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo

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Si dovrà semplicemente scavare delle buche nel terreno con l’ausilio di una zappetta, variando ogni giorno la zona d’allenamento. Parti da una profondità di pochi cm e con il tempo passa a profondità più considerevoli (in base all’abilità del cane) per simulare in tutto e per tutto la ricerca del vero fungo in natura.

In fase di allenamento può andar bene anche una comune zappetta da giardinaggio, come questa:

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Ricorda di rispettare sempre la natura e di ricoprire ogni buca che hai scavato, che sia per addestramento che per ricerca.

L’esercizio andrà ripetuto costantemente anche quando si effettueranno le prime vere battute di cerca in tartufaia naturale o artificiale, sarà molto utile per mantenere il cane allenato.

In questo video puoi vedere il risultato dell’addestramento qui descritto su un Lagotto di 5 mesi in cerca simulata:

Durante le prime uscite di ricerca non simulata è importante portarsi dietro dei tartufi naturali da nascondere preventivamente. Questo fa si che il cucciolo trovi sempre qualcosa anche se la zona è priva di tartufi. Oltre ad essere un ottimo allenamento di mantenimento è utile per non demoralizzare il cane durante le battute di ricerca prive di ritrovamenti.

Se hai delle domande o semplicemente vuoi condividere la tua esperienza d’addestramento con noi, utilizza il campo commenti qui sotto, saremo felici di leggere ogni tuo intervento.
Buon addestramento!

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3 pensieri su “Addestrare il Lagotto alla cerca del tartufo

  1. Irene dice:

    Ciao se il mio lagotto 9 mesi portato fuori nel bosco solo una volta poi addestrato in giardino,non mi sta molto vicino tende a allungare come posso fare per correggerlo?

    • perpets.it dice:

      Ciao Irene,
      grazie del gradito commento.

      Un Lagotto di 9 mesi è molto giovane ed ha bisogno di imparare sempre tanto. Il fatto che si allontani da solo in bosco è semplicemente per il fatto che è curioso di scoprire il mondo. Ci vuole pazienza.

      E’ normale, inoltre, che in giardino sia un asso nel trovare i tartufi di allenamento ma che in bosco poi sia, come dire, meno concentrato. Per lui il bosco, soprattutto se è una nuova zona, è comunque un posto nuovo tutto da scoprire e per questo sarà meno concentrato. Sotto questo aspetto aiuterà portarlo più volte nella solita zona, in modo che per lui diventi un’area conosciuta.

      Quando vedi che si allontana prova a richiamarlo con voce ferma, non cattiva (non sgridarlo), ma perentoria. Talvolta puoi provare a richiamarlo cambiando direzione, andando nella parte opposta. Questo dovrebbe aiutarlo a capire che sei tu che dirigi e lui, pur mantenendo fisiologicamente una certa autonomia, dovrà imparare a restare nelle vicinanze (a portata d’occhio), se non vuole “perderti”.

      Un’altra buona cosa sarebbe quella di stancarlo leggermente prima della cerca, facendolo giocare limerai le sue energie in eccesso, caratteristiche del Lagotto durante i primi momenti di uscita.

      Certamente ogni cane ha il suo carattere e sta a te capire come smussare certi comportamenti, sempre nel rispetto del cane. Tuttavia noterai la completa maturazione comportamentale e di conseguenza nella cerca, all’età di 3 anni. Per il resto serve pazienza e costanza.

      “In bocca al Lagotto” per le tue ricerche!

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